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CORRIERE DELLA SERA
13 marzo 2006
E il Cavaliere si affidò a un nuovo truccatore «Gli ho reso il viso più chiaro e mi ha scelto»
Immagine e Tv

Il colpo di fulmine è scoccato a fine ottobre, a palazzo Grazioli. Lui, il padrone di casa, stava per rilasciare un'intervista alla giornalista de La 7 Rula Jebreal, arrivata a palazzo scortata dal direttore del tg Giulio Giustiniani, dagli operatori e dal suo supertruccatore personale, Massimiliano Lucci. Al momento del tocco di cipria finale, prima di accendere le telecamere, il Cavaliere dev'essersi accorto che Lucci tendeva a schiarirgli l'incarnato. Finita la trasmissione, ha chiesto il suo telefono. «E da allora l'ho seguito io - commenta - da spettatore esperto di immagine, l'avevo sempre trovato troppo scuro, c'era troppo contrasto con le mani. La tv non perdona. Quando mi ha chiesto consiglio, ho provato a renderlo più naturale e il risultato mi sembra riuscito. Lui si piaceva abbronzato, ma in tv a volte essere scuri rende opachi». Silvio Berlusconi, visto da vicinissimo, «ha una bella pelle, per lui uso una crema idratante ultraleggera Chanel e dei fondi francesi, tutto qui. Niente agli occhi: né rimmel, né quel kajal bianco, quella matita bianca dentro gli occhi che ho visto utilizzata anche per alcuni leader politici. Sul viso del presidente bastano soltanto un buon fondotinta, qualche ombra e una cipria dorata». Lucci era riuscito a restare in incognito per tanti mesi, ma alla vigilia dei duelli televisivi rimanda al suo sito - www.goddessitalia.it - per spiegare il suo lavoro, che è più complesso: la Goddess fornisce abiti, parrucchieri, perfino pulmini viaggianti attrezzati. Quarantasei anni, alto e palestrato, socio del costumista tv Giovanni Ciacci (i due, nell'ambiente dei backstage romaneschi sono soprannominati "Peggio e Mannaggia"), è il terrore delle truccatrici aziendali Rai e Mediaset, costantemente in rivolta sindacale verso le «divinità» esterne. È la discrezione - in un mondo devastato dai pettegolezzi - la sua forza assoluta. Come spiega Irene Pivetti, «È rigoroso, professionale, fa poche chiacchiere. È il primo truccatore che incontro così affidabile. L'ho conosciuto a La 7 e poi ormai è sempre con me, è il caposquadra della mia immagine». Diffidente, silenzioso, cauto fino alla paranoia, dice di sé «Se ascolto una telefonata o una conversazione riservata, la dimentico immediatamente. Sono stato accanto a donne molto importanti e ho goduto delle loro confidenze, non mi sono mai permesso di raccontarle, anche dopo anni». Vive solo, con tre gatti - Giorgio, Naomi e Pallina - gira in Piaggio 500 nel traffico romano e ha la passione dei gioielli. Trucca Martina Stella, Anna Galiena, Ela Weber, Ornella Muti, Anna Valle e tantissime altre. «Ha schiarito e reso più luminosa anche la mia pelle» confida la Jebreal, che lo descrive come un elemento essenziale della sua conduzione televisiva: «Mi dà la carica, è sereno, scherziamo, ridiamo insieme. Prima di truccarmi, poi, mi massaggia, mi stende la crema giusta, mi rilassa: è il miglior truccatore che abbia mai incontrato. Eppoi, è una persona positiva».
Barbara Palombelli
INES TABUSSO