PERCHE’ IL SAP E’ STATO L’ARTEFICE DEL RIORDINO DELLE CARRIERE
Il progetto di riordino delle carriere è stato approvato il 25 gennaio dalla Camera dei Deputati e presto sarà esaminato dal Senato della Repubblica. Successivamente, dopo i passaggi previsti dalla Costituzione, diventerà Legge dello Stato, che dà mandato al Governo di emettere i relativi Decreti legislativi.
Alcune le rappresentanze che nei giorni precedenti hanno protestato contro il riordino (primo caso nella storia della Polizia di restituzione di denaro stanziato per una riforma) ora si stanno pentendo: Cocer Esercito e Marina (volontari) “C”, Cocer Guardia di Finanza “C” ed altri sindacatini della Polizia hanno cambiato idea, ciò “ti dovrebbe far capire come realmente stanno le cose”.
Nessuno, tranne il SAP, si attendeva che il riordino fosse approvato, la prova è nei notiziari settimanali SIULP, le cui uscite sono diventate quasi mensili in autunno, nei momenti cruciali della discussione del progetto di legge nelle Commissioni parlamentari. Perché la protesta solo quando il provvedimento è stato licenziato della Camera dei Deputati? La risposta a questa domanda la lasciamo ad altri !
Il miglior risultato per il SAP è la solidarietà manifestata da migliaia di colleghi, il resto non ci preoccupa, come quando fummo i soli a contestare gli aumenti di 18.000 lire che il Governo aveva previsto per il rinnovo del contratto.
In dettaglio, i soldi messi a disposizione ammontano a 894,9 milioni di Euro, di cui 294,9 interamente stanziati per il 2006 (175,9+119 mln di Euro) e 600 milioni di Euro da reperire nella prossima legge finanziaria. Quella di utilizzare più esercizi finanziari per ripartire le somme necessarie costituisce una pratica già utilizzata per i parametri stipendiali, le leggi sui prefettizi e i diplomatici, la riforma della scuola ecc., quindi “figurati, caro collega, se il nuovo Governo non accetterà di finanziare un’operazione del genere”.
Questo è ciò che prevede la legge delega:
1) saranno riunificati i ruoli Agenti, Assistenti e Sovrintendenti, garantendo la progressione per anzianità nel ruolo dei Sovrintendenti, con l’abolizione dei concorsi e l’acquisizione della qualità di Ufficiale di P.G.
2) Per questa riqualificazione, a regime, è previsto un incentivo economico di 700 Euro lordi l’anno per 210.000 appartenenti al ruolo di base degli Agenti e dei militari, con un costo complessivo, a regime, di 185 milioni di Euro (…altro che pochi eletti!).
3) Saranno revisionate le procedure d’avanzamento e di valorizzazione economico-funzionale di tutto il personale appartenente all’attuale ruolo dei Sovrintendenti, con incrementi di 600 Euro l’anno medi per 86.000 unità e 800 Euro medi per 28.000 unità, per un costo complessivo, a regime, di 74 milioni di Euro.
4) E’ prevista la valorizzazione economico-funzionale degli Ispettori Superiori, sono interessati 45.000 Ispettori e Marescialli SUPS, con incrementi di circa 750 Euro lordi medi (differenza fra il parametro attuale e quello dei Commissari Capo). In pensione si prevede il trattamento di Vice Questore Aggiunto. L’onere è stimato, a regime, in 34 milioni di Euro l’anno.
5) Si prevede il riallineamento retributivo dei parametri di tutti gli Ispettori e Marescialli, in relazione a quelli dei Sovrintendenti Capo. L’onere è stimato, a regime, in 11 mln di Euro.
6) Si potranno modificare o sopprimere i ruoli direttivi speciali, anche con rideterminazione degli organici, garantendo l’invarianza di spesa relativa agli organici complessivi massimi.
7) L’unificazione dei ruoli dei Commissari e dei dirigenti, la “dirigenzializzazione” dei Vice Questori Aggiunti. Nella prima fase senza effetti economici, perché l’indennità perequativa di “base” corrisponderà all’indennità di valorizzazione dirigenziale già percepita (legge 289/2002). Nella seconda fase con integrazione economica per 15.000 funzionari. L’onere complessivo stimato è di 50 milioni di Euro.
Lo schema non è frutto di complicati calcoli fatti da qualche sindacato fazioso, ma si tratta dei dati ufficiali tratti dalla relazione tecnica economica che ha accompagnato l’approvazione del progetto di legge nelle Commissioni parlamentari I^ e IV^, che è reperibile in ogni bacheca del SAP.
Chi afferma che sono stati distribuiti insignificanti benefici economici non vuole che i colleghi apprezzino una grande conquista del SAP: LA CARRIERA APERTA DALLA BASE, la possibilità per gli Agenti ed Assistenti di entrare nel ruolo dei Sovrintendenti; le maggiori possibilità per gli Ispettori SUPS di progredire nella carriera; la possibilità per i Direttivi di far parte del ruolo dei Dirigenti. Possibilità che privilegiano soprattutto l’esperienza professionale e la preparazione culturale, che ci allontanano sempre più dalle tendenze di coloro che ci vorrebbero “lavoratori”: PER IL SAP IL POLIZIOTTO NON E’ UN “LAVORATORE”, MA UN PROFESSIONISTA DEL DIRITTO PIU’ VICINO AGLI AVVOCATI E AI GIUDICI CHE NON AGLI OPERAI.
Come si fa a dire che nessun Assistente entrerà nel ruolo dei Sovrintendenti perché il ruolo è saturo, quando la relazione tecnica ha stabilito uno stanziamento di 74 milioni di Euro per l’accorpamento dei ruoli? Chi se li prenderà questi soldi se nessuno ne beneficerà?
Come si fa a parlare di organici che non saranno modificati, quando proprio l’art.1 comma 2 lettera a) della legge assicura “una ripartizione dei relativi organici coerente con le esigenze di funzionalità delle Amministrazioni e con i principi di sostanziale equivalenza ed allineamento dei trattamenti economici”?
Come si fa ad affermare che non vi è alcuna previsione per gli attuali Sovrintendenti già vincitori di concorso, quando l’art.1 comma 2 lett.a punto 1 assicura “ai Sovrintendenti l’avanzamento alla qualifica di Sovrintendente Capo, o al trattamento economico corrispondente, comunque prima della cessazione dal servizio” e l’art.1 comma 2 lett.d prevede “disposizioni transitorie eventualmente occorrenti che non comportino l’inquadramento nei ruoli superiori” (leggasi: nessun passaggio automatico nel ruolo Ispettori, ma possibilità di bandire concorsi con modalità diverse da quelle attuali).
La verità è che la legge in via d’approvazione deve essere necessariamente generica, delinea la “cornice” in cui dovranno muoversi i tecnici del Governo per redigere i relativi Decreti legislativi. E’ scorretto sfruttare la genericità della norma per scopi di parte, come stiamo osservando in questi giorni. Nessuno può parlare di sperequazioni fra le Forze di Polizia e le Forze Armate, perché l’Art.1 comma 4 prevede che i decreti “… dovranno comunque garantire la sostanziale equivalenza dei riordini e dei trattamenti economici, anche mediante interventi perequativi…”; mentre l’art. Art.4 stabilisce che “tutti i provvedimenti normativi… devono essere informati al rispetto della sostanziale equiordinazione tra ciascuna forza armata e forza di polizia”.
Si può accettare l’osservazione che questa non è una riforma complessiva, perché tante sono le sperequazioni create nel corso dei decenni, ma bisogna considerare che è un importante passo in avanti, che elimina alcune differenze, che tende all’equità dei trattamenti e dà nuove prospettive e percorsi di carriera. Qualcuno potrà guadagnarci di più, altri meno: chi la qualifica, chi il beneficio economico, chi la possibilità di progredire senza dover abbandonare la sede di servizio.
Questo è un importante risparmio a favore delle famiglie, gelosamente celato dagli oppositori, che hanno preferito chiedere milioni e milioni di euro in più rispetto a quelli previsti, in un periodo di ristrettezze economiche. Ma non erano state proprio le Confederazioni a cercare di abituarci a pensare che i benefici economici ottenuti erano il massimo ottenibile in un determinato periodo?
Se il SAP avesse accettato questo modo di pensare non avrebbe conquistato LO SGANCIAMENTO DAL PUBBLICO IMPIEGO, con la manifestazione del 16 dicembre 1999 (leggasi: soldi in più ad ogni contratto, dalla Finanziaria del 2000, rispetto al pubblico impiego, che percepisce gli aumenti al netto dell’inflazione); ed i PARAMETRI STIPENDIALI (leggasi: altri soldi per tutte le categorie ed un computo dello stipendio per qualifica, a differenza dei livelli del pubblico impiego).
Tali risultati non possono essere vantati da nessuno!