Lo storione al guado

Lo Storione era adirato. Era già la seconda volta che una casata si opponeva alle sue mire di vendetta nei confronti delle trote. Ormai il suo attacco era partito. Avrebbe dovuto vedersela coi Frey e con gli Arryn.

Maestro Colemon intravide quello che sembrava essere il gruppetto di uomini a comando della Fratellanza poco dopo la battaglia delle Twins.

Sapeva che avrebbero cercato di fuggire con il bottino della razzia e lui non poteva permetterlo: anche un paio di milioni di dragoni d’oro erano una somma considerevole per le finanze della Valle.
Chiamò a sé un gruppetto di soldati e cercò di avvicinarsi senza fare troppo baccano, dopo aver mandato un altro drappello ad accerchiare i ribelli. Non aveva voglia di cercare uno scontro: sperava solo di indurli a lasciar perdere la loro razzia.

Lo Storione capì subito come stavano andando le cose. Dovevano arraffare il più possibile e tagliare la corda o non ne sarebbero usciti vivi. Ad un certo punto vide un drappello in lontanaza che tentava di aggirarli e decise di retrocedere, poprio quando vide di fronte a lui un secondo gruppo capitanato da un Maestro.

Colemon si avvicinò con passo calmo poiché non voleva scatenare una battaglia. Di certo gli uomini della Valle avrebbero sopraffatto i ribelli, essendo in numero ben maggiore è meglio equipaggiati, ma non valeva la pena di sprecare altre vite umane. Scambio uno sguardo con il soldato alla sua sinistra, sapeva cosa fare se ce ne fosse stato bisogno.

“Eccoci qui finalmente. Avremo modo di conoscere chi ci ha fornito questo inaspettato aiuto. Sarete mica uomini della Fratellanza? Se non sbaglio è così che si fanno chiamare.”

"Mi chiamano lo Storione" disse quello che sembrava comandare quella marmaglia."Tu sei solo un falco che si getta su una trota morente. Il prossimo potresti essere tu".

Detto questo si voltò allontanandosi mentre i suoi uomini si chiusero a proteggergli la fuga.

Era la prima volta che Colemon si sentiva associare alla Casata del Falco. In fin dei conti lui era solo un maestro, ma era anche vero che stava facendo di tutto pur di servire al meglio Lord Jon. Chissà, magari un giorno il suo operato sarebbe stato riconosciuto anche fuori dalla Casa, proprio come aveva fatto questo Storione. A Colemon stava già simpatico.
Ma non era una buona ragione per farlo fuggire.
Gli urlò dietro: "Fuggi, eh? Fermati, scambia due parole con me e lascia perdere l'idea di trascinare con te il bottino. Poi ti lascerò andare sano e salvo."
Iniziò ad inseguirlo. Vedendo che non accennava a fermarsi, alzò la mano sinistra ed un soldato a lui vicino urlò: "Fuoco!".
Il drappello di soldati Arryn fermò un attimo l'avanzata per dar fuoco ai panni sistemati sulla punta delle frecce, poi le scoccò tutte in un colpo. Sui ribelli cadde una pioggia di fuoco, non tanto per colpirli fisicamente quanto per far capire loro che le truppe del Falco non scherzavano.
In fin dei conti aver studiato qualcosina sull'Altofuoco alla Cittadella non mi ha fatto male pensò tra sé e sé Colemon.

La battaglia cominciò cruenta. I membri della fratellanza, nonostante la testuggine formata, cadevano sotto i colpi del nemico. In breve la prima linea fu sbaragliata e si poteva vedere su una radura, ai margini di un boschetto fuori tiro, il drappello dello storione allontanarsi.

Maestro Colemon si addentrò con i suoi uomini nel boschetto, dove aveva visto lo Storione muoversi nella radura. Si potevano ancora sentire i rumori degli uomini in fuga, ma era consapevole che se non fossero riusciti a prenderli presto questi sarebbero definitivamente scappati. Sempre che quei ribelli non volessero approfittare della copertura data dagli alberi per tendere un’imboscata: i numeri erano dalla parte degli Arryn, ma l’effetto sorpresa non poteva mai essere sottovalutato.

I pensieri del Maestro furono corretti. Una freccia si piantò nell'occhio dell'armigero che lo affiancava.Il tiratore venne abbattuto circa cento piedi da uomini Arryn. Questo rallentò per poco un'inseguimento, pur sempre possibile. Poco più avanti Trovò un picco ruscello che si faceva strada tra gli alberi tagliado la foresta proprio di fronte a lui. Quale strada avrebbe potuto prendere lo Storione? Il risalire della corrente, il seguirla o un semplice inoltrarsi ulteriormente nella boscaglia?

Perdere anche solo un uomo era sempre un brutto colpo. E non solo perché i soldati della Valle erano tutt’altro che numerosi, ma soprattutto perché in una situazione del genere dividersi sarebbe potuto essere utile. Ma visto lo scarso drappello di soldati che Colemon si era portato dietro, il disperdersi avrebbe aiutato lo Storione.
Provo innanzitutto a cercare tracce del passaggio dei ribelli in una delle tre direzioni.
Se non avesse trovato nulla, avrebbe seguito il suo istinto: sapeva che gli storioni spesso risalgono la corrente per riprodursi. Chissà, magari pure quest’uomo si sarebbe sentito più al sicuro più ad alta quota.
Mentre cercava qualche impronta aveva già pronunciato l’ordine: lui e tutti gli uomini avrebbero risalito il ruscello, mentre tre dei suoi l’avrebbero disceso e altri tre si sarebbero inoltrati nella boscaglia.
Magari queste sentinelle sarebbero riuscite a vedere qualcosa e a chiamare il resto del gruppo, se risalire la corrente si fosse dimostrata la via errata.
“Tentar non nuoce” bisbigliò il maestro.