cavolaia progetto scuola

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kingTom
00lunedì 13 gennaio 2014 03:21
ciao a tutti.sono un nuovo iscritto e inizio con un argomento abbastanza semplice per voi.però non son riuscito a trovare informazioni abbastanza dettagliate in giro su internet.vorrei iniziare ad allevare lepidotteri partendo con la cavolaia.
mi sapreste indicare una buona scheda sull'allevamento della cavolaia?vorrei usarla in futuro per scopi didattici e avrei bisogno di sapere come procede lo sviluppo alle varie temperature.quanto vive un adulto,in quanto schiudono le uova e mutano i bruchi alle diverse temperature (minime e massime).grazie mille
Arky90
00lunedì 13 gennaio 2014 15:20
Ciao
Dunque, spulciando in rete qualcosa si trova sulla cavolaia (anche sui siti esteri, in passato, mi è capitato di leggere a riguardo) tuttavia è una specie di semplice allevamento ed è una delle prime con le quali ho cominciato più di dieci anni fa (insieme al Papilio machaon).
Ti do qualche consiglio in base alla mia esperienza e ai miei "metodi".
Il nome "cavolaia" può riferirsi a due specie: La Pieris brassicae (cavolaia maggiore) e la Pieris rapae (cavolaia minore o rapaiola). Prenderò in esempio la prima specie (Pieris brassicae), dal momento che è quella che ho seguito di più e che ho trovato più semplice da gestire (inoltre è anche più grande della sua cugina minore, arrivando ad un'apertura alare di 6-7 cm).
In primavera è una delle prime farfalle a comparire e si riconosce, appunto, per la livrea totalmente bianca in volo. A riposo però si nota il dimorfismo sessuale, dal momento che la femmina presenta nel lato interno delle ali superiori alcune chiazze nere, assenti nel maschio.
Le uova vengono deposte sulla pagina inferiore delle foglie, in gruppi che possono variare da 50/60 individui fino ai 100.
Con le belle giornate basta fare un giro nei campi dove ci sono cavoli o altre Brassicaceae, per scorgere una o più femmine intente a deporre le uova. Personalmente ho trovato la specie abbondante sul cavolo comune e sulla verza. Anche sulla lattuga incappucciata era piuttosto comune, nonostante non sia una Brassicaceae (raccoglievo, ai tempi, le uova e le larve nell'orto di mia nonna).
Si allevano bene in normali contenitori in plastica, muniti di coperchio e un lato in rete (per i primi stadi meglio utilizzare tulle, dal momento che le larvette riescono tranquillamente ad oltrepassare le maglie della zanzariera), tenendo cura di mettere sul fondo un pezzo di carta assorbente e cambiare di volta in volta le foglie una volta secche o consumate. Anche la pulizia dev'essere costante: ogni giorno i contenitori vanno puliti, sostituendo la carta assorbende ed evitando residui di deiezioni o cibo (possono facilmente portare l'insorgere di muffe o altri mocrorganismi, nocivi per i bruchi).
Meglio tenere 4-5 esemplari in ogni contenitore, piuttosto che ammassarne 20 in uno solo. Man mano che i bruchi crescono, si passerà a contenitori via via più grandi, ma le regole sono sempre le stesse: pulizia giornaliera e buona areazione. Bisogna, quindi, evitare ristagni d'acqua, visto che i bruchi temono l'umidità elevata.
I primi stadi noterai un comportamento gregario, che andrà a scomparire con l'andare delle mute.
Arrivati all'ultimo stadio, i bruchi sono pronti per la metamorfosi. Espellerano dal tratto digestivo gli ultimi residui (e te ne renderai conto dalla presenza di ampie macchie umide sulla carta assorbente, di colore verde-nerastro) e cominceranno a girovagare senza sosta per il contenitore, lasciando perdere il cibo; dovrai spostarli in un contenitore più grande, sviluppato in altezza (se fai un giro nella sezione fai-da-te troverai un sacco di spunti), con all'interno molti rametti posizionati verticalmente e/o leggermente inclinati. I bruchi ne sceglieranno uno e vi si trasformeranno in crisalide (crisalide succinta, ovvero ancorata al supporto mediante un cordoncino di seta).
Le temperature d'allevamento sono quelle ambiente, solamente in autunno, dovrai avere l'accortezza di porre le crisalidi all'esterno, visto che nel periodo invernale vanno incontro alla diapausa (se tieni le crisalidi in casa durante l'inverno, rischi uno sfarfallamento prematuro).
Se nutrido bene, l'adulto supera anche le due settimane di vita, ma questo con precisione non ho potuto constatarlo, dal momento che una volta sfarfallati liberavo gli esemplari esattamente dove avevo trovato i bruchi.
Se hai bisogno di altre info sull'allevamento in generale, oltre al forum, ti suggerisco anche il sito dell'amico Mario Ioppolo: www.farfalledalmondo.it/
Troverai sicuramente informazioni utilissime, soprattutto se sei un principiante [SM=g27988]
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