Unità Speciale

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jelem
00mercoledì 21 novembre 2012 10:40
Ebbene sì: ho letto il primo albo di Unità Speciale seconda serie e, a sorpresa, l'ho trovato parecchio migliorato nella sua struttura.
Lo sceneggiatore Massimo Riefoli - di cui non trovo info sul web - ha fatto sua la serie immettendo slancio e vitalità.

Intendiamoci, siamo sempre lontani dal capolavoro ma già più vicini a Nick Raider che non a Balboa, giusto per citare due serie (diversissime ma di genere similare) poliziesche del passato.

IMHO c'è ancora tanto da migliorare, calibrando in base a questo primo numero: le cover sono inguardabili, il font utilizzato per la testata addirittura ridicolo oltre che orrendo (e su Lanciostory di questa settimana se ne fa "sfoggio" nientemeno che in 5 occasioni...) e bisognerebbe usare quella pagina 4 che su questo numero è rimasta bianca. Mi auguro che il cast dei disegnatori curi meglio possibile il suo lavoro, i nomi trapelati non sono per me granché appetibili graficamente e che in redazione si controlli il lavoro una volta di più prima di mandarlo in stampa (vedere pagina 59 in basso, dove lo stesso personaggio nel giro di due vignette dice cose contrastanti tra loro, segno che nella prima delle due la "pipetta" del testo è stata inserita verso il personaggio sbagliato).

Insomma, se si lasciano da parte i pregiudizi e se non ci attendiamo nulla di clamoroso, questa collana può risultare quanto meno piacevole da leggere. Il che non sarà tanto ma neppure poco, visti certi "esperimenti" degli ultimi anni da parte dei più svariati marchi editoriali.

Mio giudizio: 2½ su 5 (mezzo voto in più come incoraggiamento)
LucaL@
00mercoledì 21 novembre 2012 10:48
A me piaceva più Balboa di Nick Raider... comunque ho sfogliato Unità Speciale e i disegni non mi sono sembrati granché, oltretutto penalizzati da una qualità di stampa assai bassa.
Carlo Maria
00mercoledì 21 novembre 2012 18:45
Guarda, Giovanni, la copertina è addirittura respingente. Oggi ho guardato l'albo insieme all'edicolante, che lo sfogliava con assoluto stupore perché i disegni all'interno sono indubbiamente più dignitosi. Il genere non fa per me, persino il titolo ha echi nazional popolari da soap e serie tv italiche su canali mediaset. Non facendo parte del target, questa sarà l'unica iniziativa Aurea che passerò senza esitare. Certo condivido che sulle copertine si debba far qualcosa: l'Aurea non può accontentarsi di questo; questa soluzione è anticommerciale.
jelem
00mercoledì 9 gennaio 2013 11:16
Ho sfogliato il numero 3, uscito stamattina.
I disegni interni sono dello stesso copertinista Danilo Grossi.

L'orrore, l'orrore! (che non è il titolo dell'albo [SM=x74985])
Fosse stato pubblicato nel 1970 questo stile FORSE avrebbe avuto un senso proporlo in un albo monografico, come piatto unico dell'albo.
Ma siamo nel 2013.

p.s.: Stessa cosa dicasi per l'albo precedente, firmato da Claudio Lopresti.
Carlo Maria
00mercoledì 9 gennaio 2013 12:59
Fra le mille valide proposte che sta facendo l'Aurea in questo momento, questa stona in modo piuttosto notevole.
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