Elogio al menefreghismo: la lezione evangelica di Ponzio Pilato
Frequento un istituto tecnico commerciale che negli ultimi anni è soggetto ad una quantità sempre crescente di furti; lo scorso anno in numerose classi sono stati sottratti cellulare, soldi e lettori mp3, mentre quest'anno -per ben tre volte dall'inizio della scuola- la ruberia ha compreso cinture, scarpe, giacche costose e portafogli.
La prima volta che questo fatto si è verificato, gli studenti interessati si sono recati dal preside, chiedendo che venisse sporta denuncia almeno da parte della scuola. Il preside, uomo
adorabile e dalla
spiccata ironia, ha minimizzato la cosa concludendo il suo discorso con una frase illuminante: "Vi hanno rubato il cellulare? Magari lo ritrovate nell'uovo di pasqua!".
Eh già.
Sfortunatamente il fattaccio si è ripetuto ma nessuno, pare, si sia lamentato. Infatti pochi giorni dopo, per l’intero istituto, sono comparsi cartelli plastificati recanti la seguente scritta: “Il preside e il personale declinano ogni responsabilità per quanto concerne gli oggetti lasciati incustoditi nelle aule e negli spogliatoi”.
Ponzio Pilato docet, ma sorvoliamo.
Purtroppo, qualche giorno fa, io e i miei ‘colleghi’ ci siamo trovati nuovamente di fronte ad un furto: durante le ore di educazione fisica qualcuno si è introdotto negli spogliatoi femminili, facendo incetta di giacche, cappotti, portafogli, cellulari e lettori mp3.
In poco tempo la notizia ha fatto il giro della scuola ed io ed una mia amica abbiamo deciso di parlarne in classe, discutendone anche con i rappresentanti dell’ultima classe colpita da questi furtarelli.
[ok, sto arrivando al punto]
Abbiamo chiesto un’assemblea di classe, per iniziare nel nostro piccolo ad organizzarci contro questo problema, raccogliere proposte e sostegno.
Ed è successa una cosa che mi ha lasciata basita: la mia amica era appena andata alla cattedra per parlare, quando da un lato della classe si sono levate obiezioni come (scusate, lo metto in maiuscolo per rendere l’idea, anche se non sono state urlate) “E NOI COSA C’ENTRIAMO?”
“A ME NON HANNO MAI RUBATO NIENTE, CHISSENE FREGA!”
“NON è UN PROBLEMA MIO…”
“CHE SI ARRANGINO”
“LASCIATECI FUORI DA QUESTE STORIE”
“NON COINVOLGETEMI”.
NON COINVOLGETEMI?
NON è UN PROBLEMA MIO?!?
Ma stiamo scherzando?
Hanno più volte hanno rubato nel tuo istituto e tu, piccolo agglomerato di vuoto cosmico che non sei altro, dici che non è un problema tuo?!
Perché dobbiamo aspettare che le cosi capitino a noi, prima di preoccuparcene? La scuola è una comunità, è composta sì da singoli alunni, ma questi alunni formano una collettività: nessuno è chiuso da solo nella sua aula microscopica con il suo banchettino e la sua seggiolina!
Si è capito che dal preside non potrà venire nessun sostegno, nessun tipo d’aiuto: sinceramente, di andare da lui e sentirmi rispondere “Ti hanno rubato il portafogli? Magari lo trovi sotto l’albero di Natale” non ne ho voglia.
In più, lo scorso anno i colpevoli sono stati trovati ma NON è STATA SPORTA NESSUNA DENUNCIA. I due sono stati cacciati dalla scuola e se la sono cavata con una telefonata i genitori.
Genitori che ovviamente hanno risposto: “Eh, ma sono ragazzate!”.
Sì, ragazzate, intanto a me avevano rubato il portafoglio e ho dovuto fare una trafila assurda per riavere tutti i documenti. Mi è sparita la carta d’identità e per questo ho rischiato di non partire per la vacanza studio, buttando nel cesso un migliaio di euro.
Ora, voglio chiedervi: com’è possibile, di fronte a tutto ciò, dire così tranquillamente che questo problema non li riguarda?
Se il preside se ne lava le mani anche noi dobbiamo fare altrettanto?
Perché queste piccole stelline luccicanti d’idiozia che sono le mie compagne di classe (solo una parte, per grazia di Dio) vogliono aspettare che il furto capiti a loro, prima di riconoscere il problema?
Perché questo menefreghismo generale?
Perché mi dicono che IO sono strana se mi incazzo quando mi rubano le cose?
Siamo tutti d’accordo che rubare non è una bella cosa, allora perché soltanto in pochi si lamentano e cercano di darsi una mossa per migliorare le cose?
Perché gli altri, invece che aiutare, si limitano a demolirti e a ignorarti?
Perché?
…e intanto alle assemblee d’istituto si parla di come abbellire la scuola <3
Oh, che tenerezza.
Io appenderei al muro i disegnini fatti con le
tempere a dita, voi?