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Della piccola F3 2011, però, se ne parla da almeno 24 mesi...periodo nel quale a Schiranna non hanno certamente dormito ma hanno portato avanti a piccoli passi un progetto estremamente interessante ma complicato: tra le criticità non solo per l'architettura inedita del propulsore ma anche unaa tipologia di moto completamente nuova per l'azienda italiana controllata da Harley Davidson.
Il motore sarà certamente a tre cilindri in linea ed utilizzerà i marchi di fabbrica che sino ad oggi hanno reso popolare e veloce il quadricilindrico della F4: parliamo, ad esempio, della testata a dodici valvole radiali, dei cornetti di aspirazione ad altezza variabile che completeranno un sistema di iniezione elettronica molto sofisticato. Il propulsore, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe essere quanto di meglio esista oggi in questo segmento, grazie anche all'ampio uso di materiali nobili quali titanio e alluminio. I valori di potenza massima sarebbero anch'essi da record per un propulsore di soli 675 cc: si parla, infatti, di 140 CV.
Un motore leggero e compatto, che dovrebbe permettere ai tecnici della MV Agusta di non andare oltre i 160 kg di massa a secco, a tutto vantaggio della performance: proprio a questo riguardo è allo studio una ciclistica relativamente tradizionale, con un forcellone in alluminio ed un telaio a struttura mista, che dovrebbe consentire di limitare notevolmente la misura di passo e quindi migliorare l'agilità. Tra gli obiettivi progettuali anche quello di centralizzare il più possibile le masse, così da rendere più neutra e svelta possibile la F3 nei cambi di direzione: tra i numerosi accorgimenti "messi in pista" anche lo scarico in stile Yamaha R6, con catalizzatore posto sotto al motore ed un piccolo silenziatore che passa sotto la pedana destra.
Forcella a steli rovesciati e monoammortizzatore pluriregolabile, probabilmente forniti da Saschs, saranno gli elementi chiave di una ciclistica che sarà impreziosita (come da prassi negli ultimi modelli) da pinze radiali e dischi di generose dimensioni prodotti dalla lombarda Brembo.
Il prezzo di listino non dovrebbe essere certamente "a buon mercato", ma l'azienda di Castiglioni non ha mai fatto moto per tutti e nemmeno la nuova proprietà (Harley Davidson) sembra voler sposare la linea dei costruttori nipponici in termini di prezzo.