Hmmm... io gli do una lettura diversa. Nella Terra di Mezzo, il "sesto senso mistico" (che é ironicamente un prestito da D&D) é usato molto molto poco. La prima parte del libro, fino a Moria, é descritta da un Tolkien che di libri fantasy in senso streto ne aveva visti abbastanza pochi, e ancora meno (zero) giochi di ruolo. Secondo me ci stiamo facendo suggestionare da 40 (sigh...) anni di giochi di ruolo da tavolo e letteratura fantasy.
Gandalf non é preoccupato da presenze mistiche o super poteri, al di la delle montagne, e tutta la storia (con il balzo di 18-19 anni amesso dal film) gira intorno alla raccolta di informazioni, alla lettura di antichi tomi per piccoli accenni a sapienze dimenticate. É una partita a scacchi, dove Aragorn gioca usando il terreno a suo favore, inoltrandosi nelle colline dei troll e nelle paludi, lontano dalla strada, dove la compagnia resta due mesi a gran burrone per dare il tempo agli scout di Elrond ed ai raminghi di ritornare e riferire sulle condizioni della strada. Sono le "spie del nemico" il vero pericolo, anche perché non si sa che forma abbiano.
Corvi, lupi, bestie selvagge varie ed eventuali, uomini corrotti, informatori etc... Ne si sa bene chi sia in osservazione, se Saruman o Sauron.
Dunque la frase di Gandalf é piú del tipo: qualcuno ha visto una fiamma azzurra sprigionarsi nella tormenta di neve, e io sono l´unico in grado di farlo. Dunque se quel qualcuno (corvi, lupi, giganti) lo riferisce a Saruman, che di certo osserva il passo sopra Moria, saprá che sono qui" piuttosto che immaginare Saruman che socchiude gli occhi a fessura, il viso stagliato sullo sfondo nero, con la proverbiale linea elettrica bianca che gli attraversa le tempie per un istante (scena obbligatoria in praticamente ogni episodio di Hokuto No Ken
).
Osso.