Giovani: guadagnano il 35% in meno dei genitori

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Benny404
00lunedì 22 ottobre 2007 15:05
Maggiori difficoltà a costruirsi un futuro. Crisi dei laureati.
Stipendi, penalizzati i giovani


I ragazzi di oggi hanno una busta paga più leggera del 35% rispetto ai loro genitori e difficoltà maggiori nel costruirsi una carriera: lo dice uno studio della Banca d’Italia.
Secondo via Nazionale, gli stipendi mensili degli uomini fra 19 e 30 nel ‘92 erano del 20% più bassi di quelli dei lavoratori fra i 31 e i 60 anni. Nel 2004 la differenza era quasi raddoppiata. E non sono migliori le prospettive per il prossimo futuro. Tuttavia, si sottolinea da più parti, i giovani oggi sono portati a rifiutare a priori alcuni lavori ben retribuiti e stabili ma poco “qualificanti”.




Guadagnano il 35% in meno dei padri
Bamboccioni per necessità, non per scelta: la replica a Papdoa- Schioppa arriva direttamente da Bankitalia. Secondo uno studio di palazzo Koch infatti i giovani oggi hanno una busta paga più leggera del 35% rispetto a quella dei genitori e difficoltà crescenti nel costruirsi una carriera. A causare il divario nei guadagni sono state le riforme del sistema previdenziale.

A fine degli anni '80, secondo il "working paper" della Banca d'Italia, le retribuzioni nette medie mensili degli uomini fra 19 e 30 anni "erano del 20% più basse di quelle dei lavoratori di età fra i 31 e i 60 anni. Nel 2004 la differenza era quasi raddoppiata salendo al 35%".
Le misure prese negli anni scorsi per favorire il calo della disoccupazione tra i giovani e i nuovi tipi di contratto che hanno consentito alle imprese di pagare meno i neoassunti, hanno provocato un ulteriore "gap" tra le retribuzioni di pardi e figli.
Secondo lo studio, per i giovani tra i 21 e i 26 anni, potenzialmente laureati, dal 2002 i salari d'ingresso sono tornati ai livelli di 20 anni prima.
In particolare, gli autori del paper ( che come tutte le ricerche di questo tipo raccolte nei 'Temi di discussione', sono responsabilità degli autori e non impegna la posizione ufficiale della Banca d'Italia) stimano che tra il 1992-2002 il salario mensile iniziale sia diminuito di oltre l'11% per i giovani entrati sul mercato del lavoro fra i 21 e i 22 anni, presumibilmente diplomati (da 1.200 euro mensili a meno di 1.100 euro); il calo è dell'8% per i lavoratori fra i 25 e i 26 anni, potenzialmente laureati (da 1.300 a 1.200 euro mensili).
Di qui, spiegano ancora gli analisti di via Nazionale, la "maggiore dipendenza dalle famiglie di origine". A rendere ancor più forte il divario generazionale, sono poi intervenute le riforme delle pensioni.
"I giovani lavoratori sembrano dover sopportare elevati contributi sociali e alte tasse, un rallentamento della crescita dei salari reali e una bassa copertura pensionistica, insieme a una carriera instabile. Questo è abbastanza - ribadisce lo studio - per giustificare crescenti preoccupazioni, anche in presenza di una crescita dell'occupazione".
Tuttavia, afferma invece una nota, del "Comitato legge Biagi" i ragazzi oggi tendono a rifiutare lavori stabili e ben retribuiti. Vi sono settori - come infermieri, addetti alle pulizie, badanti, braccianti agricoli, ausiliari sanitari, ristorazione, turismo - dove la manodopera è quasi esclusivamente straniera. Ma anche nel caso di professioni qualificate a volte la domanda di lavoro è soddisfatta solo in parte dall'offerta.




Giovani, università e stipendi: la laurea sembra non pagare.
Negli ultimi cinque anni le retribuzioni degli under 30 hanno perso potere d’acquisto in tutta Italia: da una a due mensilità in meno all’anno rispetto al 2001. Si riconosce sempre meno valore alla laurea e all’esperienza professionale dei giovani.



www.businessonline.it
miojob.repubblica.it

SpidERS
00lunedì 22 ottobre 2007 15:52
Altro che 35%.. io guadagno circa il 250% in meno rispetto a mio padre... tanto per dire eh...
Lars46
00lunedì 22 ottobre 2007 16:13
Io non guadagno un cazzo invece!!!!! [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813] forse per non faccio niente [SM=x1357627] [SM=x1357627] [SM=x1357627] [SM=x1357627] [SM=x1357627]
montselles.com
00lunedì 22 ottobre 2007 18:58
Re: Maggiori difficoltà a costruirsi un futuro. Crisi dei laureati.
Benny404, 22/10/2007 15.05:

Vi sono settori - come infermieri, addetti alle pulizie, badanti, braccianti agricoli, ausiliari sanitari, ristorazione, turismo




Infermieri: serve la laurea.
Addetti alle pulizie, badanti, braccianti agricoli, ausiliari sanitari: sono tutti sotto cooperative e prendono uno stipendio da fame. Non a caso sono quasi tutti stranieri quelli che fanno questi lavori.
Ristorazione: serve un diploma. A meno che non si intenda "fare il barista/la cameriera in pizzeria per pagarsi gli studi".
Turismo: servono lauree o diplomi in lingue, e/o serve prendere un patentino se ci si vuole orientare sul turismo guidato, sul tour operating etc. Inoltre chiedono spesso di base una buona conoscenza sulla storia dell'arte e sulla storia generale della città per cui si vorrebbe lavorare. Ah, ovviamente uno con residenza a Novara non può chiedere di fare la guida turistica o il tour operator a Milano, Torino, Firenze o in città LEGGERMENTE più interessanti a livello storico/artistico di Novava o di Canicattì. Bisogna avere la residenza. Si vede che mi ero interessata alla cosa? [SM=g27828]
miss.fairy
00lunedì 22 ottobre 2007 20:13
Eh mi pare ovvio.. Adesso non si assume più un ragazzo come operaio qualificato di principio, gli si fa fare un tirocinio (cosa assolutamente vergognosa) poco retribuito o gli si propone un contratto di apprendistato.. Non si prende molto.. Non costi niente all'azienda e vieni pagato poco.
Questo poi dipende dai lavori eh.. Comunque mi sembra normale che i nostri genitori prendano più di noi! Dopo tanti anni di esperienza avranno avuto diversi scatti..
dadonfola
00martedì 23 ottobre 2007 23:18
Credo sia normale,penso che anche i nostri genitori quando avevano 20 anni circa prendevano meno dei loro genitori...ciò non toglie che i contratti di lavoro che fanno ora fanno davvero venire il vomito e qualche attacco di diarrea fulminante e dolorosa...
Però dipende anche dai lavori dai...
es.
ho un amico,ha 22 anni,lavoro come tecnico esperto in un'industria enorme a rimini,prende sui 1.500 o 1.700 al mese...
Un'altro che ha sempre 22 anni,sempre del mio gruppo di amici,che fà l'elettricista,all'inizio guadagnava un cazzo,ora,dopo circa 3 anni che lavora lì ha superato i 2.00 euro al mesequando lavora tutti sabati del mese e quando fà tutte le domeniche mattina arriva quasi a 3.000
alla fine bisogna avere fortuna a trovare un lavoro buono e buona volontà secondo me...
Benny404
00martedì 23 ottobre 2007 23:33
veramente non si sta facendo un paragone tra noi a 20'anni e loro a 20'anni...

il punto della discussione è che a oggi, noi che in teoria abbiamo più possibilità, più comodità, ecc ...ma ci ritroviamo nella merda comunque. E forse anche più di loro alla nostra età, indipendentemente dalle cifre.
=storto=
00mercoledì 24 ottobre 2007 13:56
Re:
Benny404, 23/10/2007 23.33:

veramente non si sta facendo un paragone tra noi a 20'anni e loro a 20'anni...

il punto della discussione è che a oggi, noi che in teoria abbiamo più possibilità, più comodità, ecc ...ma ci ritroviamo nella merda comunque. E forse anche più di loro alla nostra età, indipendentemente dalle cifre.


a me non sembra..anzi il contrario.
negli anni 60 andavi a milano e tornavi a casa con piu di una proposta di lavoro.oggi torni a casa con offerte di lavoro precario sotto pagato part time co.co co e vaffanculo a loro e che i soldi che si fanno li spendano in medicine.e se sei interinale ti va ancora ancora di culo xkè lo stipendi che prendi è regolato dal contratto nazionale del lavoro del settore d'appartenenza.
oggi come oggi per avere un lavoro ben retribuito,devi per prima cosa trovare un settore dove non ci sia crisi,e ci sia forte richiesta di personale specializzato italiano(il tornitore,il fresatore o i tecnici specializzati nelle industrie private riescono a percepire buoni stipendi in relativamente poco tempo).
insomma se sei specializato in un ramo dove la concorrenza di lavoratori italiani è poca e il lavoro è richiesto sei a cavallo.
altrimenti sei costretto a saltare da un posto di lavoro ad un altro.

montselles.com
00mercoledì 24 ottobre 2007 19:42
che ci sia un'alta richiesta di specializzazioni è vero solo per quanto riguarda il lavoro artigiano. cioè il lavoro terra-terra. oggi a penalizzare molto la categoria lavoratori artigiani, come gli operai, gli idraulici, gli elettricisti, i muratori e i meccanici c'è il fatto che anzitutto se ne dà un'immagine del tutto distorta, ovvero che ti fai un mazzo così e vieni retribuito poco (ed è vero solo per il primo anno o 2 quando sei garzone sotto datore di lavoro/maestro jedi). in più vengono visti come lavori degradanti, poco soddisfacenti, socialmente inferiori e che non danno quel "prestigio" che molti vedono invece in professioni come il marketing o l'imprenditoria. e in secondo è l'obbligo scolastico prolungato fino ai 18 anni. non dico che non sia giusto fino ai 16, ma fino ai 18 a volte mi sembra esagerato proprio perchè chi vuole andare subito a lavorare se inizia a 16, a 20 avrà già una professionalità e verrà retribuito di conseguenza. a 18 i contratti già non permettono determinate condizioni che agevolano il datore di lavoro (entro certi limiti, sia chiaro) e aiutano il ragazzo ad avere una professionalità e una specializzazione. non so nemmeno se sia possibile assumere un ragazzo sotto i 18 anni con un contratto annuale o indeterminato se è ancora in età da obbligo scolastico.
avendo mio padre che fa l'operaio da 40 anni ho visto benissimo che la retribuzione per questa categoria è altina. certo, non si può nemmeno pretendere che uno che non ha voglia di fare questo genere di lavoro lo debba fare solo ed esclusivamente in funzione dello stipendio.

anche un traduttore o un ricercatore in ambito scientifico hanno una specializzazione, ma non hanno una professionalità in quanto il mercato del lavoro non investe per niente in determinate professioni. semplicemente per il fatto che siamo fermi a 20-25 anni fa in moltissimi campi. basta guardare alla ricerca scientifica. i cervelli scappano. quelli che non vogliono scappare si ritrovano in condizioni che definire pietose è usare un eufemismo.

e il discorso è sempre quello. non ci sono ammortizzatori sociali (quali avrebbe creato invece la legge biagi per come era stata partorita da marco biagi e dal suo staff), non ci sono tutele. ormai anche il lavoro pubblico è con l'acqua alla gola. si sta creando sempre più delineatamente una casta di privilegiati che usufruiscono di un'infinità di tutele e diritti di cui necessitano anche il restante numero di lavoratori. adesso la percentuale di precariato è intorno al 28%. Un anno e mezzo fa era al 20%. Tra un altro anno e mezzo sarà intorno al 35% e peggiorerà sempre finchè non si farà qualcosa, perchè ci saranno sempre più lavoratori che si immettono sul mercato (neo diplomati, neo laureati etc). Non so a quanto dobbiamo arrivare perchè si faccia qualcosa, ma che sia qualcosa di sano, per una volta, e non solo un arginamento temporaneo.
El Gab
00mercoledì 24 ottobre 2007 20:08
Anche se il limite di obbligo scolastico fosse fino a 16 anni, per quanto ne so io i minorenni non possono essere assunti regolarmente in parecchi lavori.
miss.fairy
00mercoledì 24 ottobre 2007 20:28
Re:
El Gab, 24/10/2007 20.08:

Anche se il limite di obbligo scolastico fosse fino a 16 anni, per quanto ne so io i minorenni non possono essere assunti regolarmente in parecchi lavori.




Che lavori intendi? E che intendi con regolarmente?
=storto=
00mercoledì 24 ottobre 2007 20:49
Re:
montselles.com, 24/10/2007 19.42:

che ci sia un'alta richiesta di specializzazioni è vero solo per quanto riguarda il lavoro artigiano. cioè il lavoro terra-terra. oggi a penalizzare molto la categoria lavoratori artigiani, come gli operai, gli idraulici, gli elettricisti, i muratori e i meccanici c'è il fatto che anzitutto se ne dà un'immagine del tutto distorta, ovvero che ti fai un mazzo così e vieni retribuito poco (ed è vero solo per il primo anno o 2 quando sei garzone sotto datore di lavoro/maestro jedi). in più vengono visti come lavori degradanti, poco soddisfacenti, socialmente inferiori e che non danno quel "prestigio" che molti vedono invece in professioni come il marketing o l'imprenditoria. .



bhe dipende cosa intendi per artigianato...se per artigiano intendi un attivita di massimo 2-3 dipendenti a volte risulta difficile anche in quel caso essere retribuito adeguatamente, a causa del budget(o come si scrive) a volte limitato del datore di lavoro.
un mio amico ha da un paio di anni incominciato il lavoro di fresatore.
il lavoro è piuttosto faticoso,e spesso essendo con contratto di formazione(essere assunto subito è impossibile)deve cedere al fuori orario(in questo caso però, si tratta di un azienda di 20 dipendenti...abbastanza grossina).
i suoi colleghi di poco piu anziani,però, ricevono compensi molto piu alti,in quanto italiani(dicono preferiti agli stranieri per le conoscienze generali piu elevate,piu affidabili e ovviamente per la lingua)e perchè fanno un lavoro ricercato che nessuno vuol fare.
sinceramente il lavoro in fabbrica(come quelli che ho citato prima) è molto piu logorante fisicamente di un lavoro dietro alla scrivania,nonostante questo puo rivelarsi a volte piu gratifcante e remunerativo di quanto non si pensi.
riguardo la situazione generaale vedo un peggioramento sostanziale...visto poi l' accordo sul walfare scandaloso che è stato "approvato"(sinceramente non mi fido molto di queste elezioni) le mie speranze di essere tutelato almeno dai sindacati sono esigue...poveri noi.
diciamo che ci sono una serie di problemi che sommati tra di loro stanno creando una situazione che tra un po diventerà insostenibile.


montselles.com
00mercoledì 24 ottobre 2007 21:37
Re:
El Gab, 24/10/2007 20.08:

Anche se il limite di obbligo scolastico fosse fino a 16 anni, per quanto ne so io i minorenni non possono essere assunti regolarmente in parecchi lavori.



da quello che so io i minorenni possono essere assunti a partire dai 16 anni però chi assume deve dotarsi di particolari forme assicurative e denunciare SEMPRE l'assunzione, altrimenti se lo beccano c'è un accusa penale per sfruttamento del lavoro minorile.

Per rispondere a Davide, piccola impresa è considerata qualsiasi attività al di sotto dei 15 dipendenti. Io artigianato considero qualsiasi lavoro abbia a che fare col lavoro manuale, volendo anche il lavoro in fabbrica anche se secondo il ccnl è una diversa forma contrattuale. Non so dove lavora il tuo amico, mio padre come ho detto lavora in fabbrica da quando aveva 20 anni (più altri 6 anni non in fabbrica ma cmq come artigiano) e non ha mai visto "discriminazioni" per la lingua o per le presunte conoscenze generiche più alte rispetto ad uno straniero, anche perchè onestamente uno che deve lavorare al tornio può fare a meno sia di conoscere l'italiano che di sapere in che anno c'è stata la rivoluzione francese. poi magari non ho capito cosa intendi con "conoscenze generiche". cmq concordo che il lavoro in fabbrica, come qualsiasi altro lavoro manuale, sia usurante a livello fisico - e anche psicologico, se prendi mia mamma che fa la parrucchiera e oltre a respirare merdaccia chimica tutto il giorno, a rischiare tot problemi alla schiena perchè sta sempre in piedi, si deve sorbire anche le paturnie delle clienti [SM=g27828] - e decisamente più rischioso di un lavoro da impiegato.
Ma generalizzare è sempre una brutta cosa. Per questo non mi trovo molto d'accordo sull'idea di categorizzare i lavori più o meno usuranti. Ognuno avrebbe da dire la sua, e basta guardare l'etimologia del verbo "lavorare" in diverse lingue neo latine e in diversi dialetti italiani per capire che ogni lavoro ha la sua dose di usura e di fatica [SM=g27823]
=storto=
00mercoledì 24 ottobre 2007 23:21
fare il muratore o il tornitore è piu usurante rispetto ad un lavoro da impiegato, a mio parere.certo magari l' impiegato puo soffrire di stress o problemi legati alla postura o allo stile di vita sedentario.
però un muratore arrivato alla soglia dei 56 anni non riesce quasi piu ad avere lo stesso rendimento,incomincia ad avere problemi che lo pregiudicano seriamente(un mal di schiena cronico per uno che deve stare piegato 1 0 2 ore di fila è dolorosissimo per esempio),un impiegato potrebbe andare avanti a lavorare benissimo oltre la soglia della pensione(soprattutto se è specializzato nel solitario [SM=x282967] ).
ogni lavoro ha le sue difficolà:a mio parere alcuni piu di altri.
altra questione:a me personalemnte è capitato di andare ad un colloquio e sentirmi dire:"...anche perchè preferiamo assumere un italiano,perchè di stranieri ne abbiamo gia molti...".
questo non so se sia legato solamente ad un fattore razziale,però ragionandoci penso che sia piu facile per un italiano che ha affrontato la squola media e i primi 2 anni di superiori di un itis comprendere uno schema elettrico,un disegno meccanico,anche solo comprendere la quotatura di un disegno:e l' utilizzo di una fresa o di un tornio necessita un minimo di conoscenza di meccanica cose che,magari,uno straniero che non ha affrontato un certo iter di studi non puo sapere.
per altri lavori , invece,puo essere prediletto l' utilizzo di lavoratori immigrati:nell' agricoltura, nelle cascine per fare il lavoro del contadino che nessuno vuole piu fare,il mulettista(non mi ricordo piu se ci vuole la patente per ìil muletto [SM=g27831] )...
le mie sono ipotesi le traggo da piccole esperienze personali e da quello che sento in giro per cui non ci metto la mano sul fuoco.
e una volta ho annusato la tinta di mia mamma e mi son venuti i peli del naso color mogano [SM=g1363623]
ivanspider82
00giovedì 25 ottobre 2007 08:45
è vero che oggi ci sia meno lavoro rispetto al passato ma è vero che ci siano più giovani che non vogliono lavorare perchè,piuttosto che fare determinati tipi di lavori,se ne stanno a casa:è una questione anche sociale;fare il muratore o l'artigiano da molti è considerato umiliante e si va all'università giusto perchè ci si deve andare.
montselles.com
00giovedì 25 ottobre 2007 09:05
Re:
=storto=, 24/10/2007 23.21:

fare il muratore o il tornitore è piu usurante rispetto ad un lavoro da impiegato, a mio parere.certo magari l' impiegato puo soffrire di stress o problemi legati alla postura o allo stile di vita sedentario.
però un muratore arrivato alla soglia dei 56 anni non riesce quasi piu ad avere lo stesso rendimento,incomincia ad avere problemi che lo pregiudicano seriamente(un mal di schiena cronico per uno che deve stare piegato 1 0 2 ore di fila è dolorosissimo per esempio),un impiegato potrebbe andare avanti a lavorare benissimo oltre la soglia della pensione(soprattutto se è specializzato nel solitario [SM=x282967] ).
ogni lavoro ha le sue difficolà:a mio parere alcuni piu di altri.



Sì, questo è verissimo. Anche se onestamente un impiegato problemi di postura li può evitare assumento posizioni corrette, e può evitare la sedentarietà non poggiando il culo sul divano appena tornato a casa e nel weekend e andando più spesso alla macchinetta del caffè (ops, già lo fanno!). ho fatto l'impiegata/segretaria per la maggiorparte della mia vita lavorativa (ben 4 anni!) in due settori: metalmeccanico e immobiliare. nell'immobiliare avevi a che fare con lo stress perchè i clienti sono imbecilli e il tuo capo e i colleghi se possibile lo sono ancora di più, però lì in fondo basta fregarsene; nel metalmeccanico... beh, passare almeno un'ora al giorno su quattro inseguendo operai e capicantiere in mezzo a macchinari che spruzzano acido non è bello nè per il rischio di farsi male nè per i polmoni. Per il resto era effettivamente un lavoro tranquillo, ma soprattutto perchè non avevo boss stressanti o colleghi insopportabili (non avendone, di colleghi).

=storto=, 24/10/2007 23.21:

altra questione:a me personalemnte è capitato di andare ad un colloquio e sentirmi dire:"...anche perchè preferiamo assumere un italiano,perchè di stranieri ne abbiamo gia molti...".



ti potrei rispondere che gli stranieri sono più facilmente "ricattabili" o vittime di mobbing se hanno come unica garanzia il permesso di soggiorno - o a volte nemmeno quello - soprattutto perchè non conoscono le nostre leggi. quindi costano meno all'azienda di un italiano. a parte per quei lavori in cui pagano una miseria a prescindere dalla nazionalità. che lavoro era?

cmq io di chicche sui colloqui di lavoro ne avrei a bizzeffe... mi è capitato spesso di segnarmi le frasi dette dagli intervistatori appena finivo il colloquio perchè mi trovavo a chiedere perchè loro avevano un lavoro e io no. magari le posterò.

=storto=, 24/10/2007 23.21:

questo non so se sia legato solamente ad un fattore razziale,però ragionandoci penso che sia piu facile per un italiano che ha affrontato la squola media e i primi 2 anni di superiori di un itis comprendere uno schema elettrico,un disegno meccanico,anche solo comprendere la quotatura di un disegno:e l' utilizzo di una fresa o di un tornio necessita un minimo di conoscenza di meccanica cose che,magari,uno straniero che non ha affrontato un certo iter di studi non puo sapere.



mi guardo in giro e vedo come pochissimi di quelli che hanno frequentato un qualsiasi corso di studi sappia leggere uno schema elettrico o un disegno meccanico. io le medie le ho fatte e non ne sarei capace - se non fosse per qualcosina che mi ha spiegato mio padre - come conosco diverse persone che hanno fatto o un itis o proprio un istituto tecnico per queste cose e imparano veramente il lavoro quando fanno officina e non semplicemente sulla carta. ci vuole pratica per questi lavori, non teoria. lo straniero magari ha iniziato a lavorare a 12 anni e ha sempre fatto quelle cose. l'italiano ha studiato all'itis e non ne è capace. secondo me la squola e il fattore "conoscenza teorica" non contano un granchè in queste professioni.

=storto=, 24/10/2007 23.21:

per altri lavori , invece,puo essere prediletto l' utilizzo di lavoratori immigrati:nell' agricoltura, nelle cascine per fare il lavoro del contadino che nessuno vuole piu fare,il mulettista



sì, ma solo perchè nessuno li vuole più fare [SM=g27828]

=storto=, 24/10/2007 23.21:

(non mi ricordo piu se ci vuole la patente per ìil muletto [SM=g27831] )...



mi pare... dovrei chiedere al babbo. ah, bei vecchi tempi in cui rischiavo 4-5 volte al giorno di essere infilzata da uno di quei cosetti... a uno una volta hanno infilzato la macchina perchè il mulettista stava guardando altrove...



=storto=, 24/10/2007 23.21:

e una volta ho annusato la tinta di mia mamma e mi son venuti i peli del naso color mogano [SM=g1363623]



bello, eh? [SM=g27828] adesso per fortuna stanno cercando di limitare il più possibile il fattore chimico dannoso nelle tinture, nelle permanenti e così via. le ultime sono tutte a base naturale, mia mamma ha iniziato a prendere prodotti a base di latte in polvere che danno lo stesso risultato ma puzzano decisamente meno e danno meno fastidio.
Lars46
00giovedì 25 ottobre 2007 10:09
no non ci vuole la patente...alla Mulino Bianco io lo usavo sempre [SM=x282947] bei ricordi [SM=x1357627] [SM=x1357627] [SM=x1357627]
El Gab
00giovedì 25 ottobre 2007 22:51
Re: Re:
miss.fairy, 24/10/2007 20.28:


Che lavori intendi? E che intendi con regolarmente?


Per quanto ne so io prima dei 18 anni in certi lavori (manovale per montare un palco ad esempio, lavoro in una fabbrica, muratore, elettricista..) se ti assumono, lo fanno a nero.


Lars46
00sabato 27 ottobre 2007 12:23
Re: Re: Re:
El Gab, 25/10/2007 22.51:


Per quanto ne so io prima dei 18 anni in certi lavori (manovale per montare un palco ad esempio, lavoro in una fabbrica, muratore, elettricista..) se ti assumono, lo fanno a nero.




si esatto perchè perlegge non possono se sei minorenne..almeno credo [SM=g27815] lo sai che ti amo?

miss.fairy
00sabato 27 ottobre 2007 13:46
Re: Re: Re: Re:
Lars46, 27/10/2007 12.23:


si esatto perchè perlegge non possono se sei minorenne..almeno credo [SM=g27815] lo sai che ti amo?





Hai detto la cazzata..
I minorenni possono lavorare in moltissimi campi
Lars46
00sabato 27 ottobre 2007 14:09
Re: Re: Re: Re: Re:
miss.fairy, 27/10/2007 13.46:




Hai detto la cazzata..
I minorenni possono lavorare in moltissimi campi



1.chi ha detto che non possono lavorare in moltissimi campi?
2.si parlava di un lavoro in nero
3.non so cazzo c'hai con me ultimamente ma io non ti ho fatto nulla


Kron Xenor
00lunedì 29 ottobre 2007 13:12
io ho lavorato in regola(vale a dire contratto firmato e versamento dei contributi) a 16 in campagna e come cameriere a 17 anni sempre con un contratto regolare
montselles.com
00lunedì 29 ottobre 2007 13:42
Da quello che so io, sopra i 16 anni uno può lavorare in regola in qualsiasi settore. Al datore di lavoro spettano assicurazioni supplementari. C'è sicuramente una regolamentazione diversa rispetto ai maggiorenni, ma si può.
dadonfola
00lunedì 29 ottobre 2007 23:44
Re:
montselles.com, 29/10/2007 13.42:

Da quello che so io, sopra i 16 anni uno può lavorare in regola in qualsiasi settore. Al datore di lavoro spettano assicurazioni supplementari. C'è sicuramente una regolamentazione diversa rispetto ai maggiorenni, ma si può.







si può lavorare a 15 e un mese..per lo meno...il libretto di lavoro si faceva così...a quell'età...ora non sò...
Cmq...il datore di lavoro ha circa le stesse spese,anche se paga più di assicurazioni supplementari ti paga meno e meno contributi perchè il contratto deve essere di apprendistato...
miss.fairy
00martedì 30 ottobre 2007 08:22
Re: Re:
dadonfola, 29/10/2007 23.44:







si può lavorare a 15 e un mese..per lo meno...il libretto di lavoro si faceva così...a quell'età...ora non sò...
Cmq...il datore di lavoro ha circa le stesse spese,anche se paga più di assicurazioni supplementari ti paga meno e meno contributi perchè il contratto deve essere di apprendistato...




Non deve essere per forza di apprendistato..
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