Close to home

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dudley starks
00venerdì 15 giugno 2007 11:12
Visto che siamo in piena serial tv-mania segnalo anche questa nuova proposta di Raidue.



Annabeth Chase (Jennifer Finnigan) è un'avvocatessa d'accusa che torna in tribunale dopo una pausa dovuta alla nascita del suo primo figlio. Annabeth ha una gran passione per il suo lavoro che svolge con determinazione ed entusiasmo e, pur avendo già un gran numero di condanne alle spalle nonostante la sua giovane età, è sempre pronta ad occuparsi dei casi più difficili e dei criminali più spietati.
Tutti i colleghi di Annabeth hanno un'ottima opinione di lei, sia come persona che come professionista. Il suo nuovo capo è Maureen Scofield (Kimberly Elise), avvocatessa rampante e altrettanto aggressiva che la stimola sempre ad attuare nuove strategie legali e non esita a metterla sotto pressione. Il gruppo è guidato da Steve Sharpe (John Carroll Lynch), che ha piena fiducia nel lavoro di Annabeth, ma spesso deve difendere gli avvocati dello studio dalle accuse dei media che gettano fango sul loro modo di affrontare le cause.

Anche dopo essere rientrata a casa dal lavoro è difficile per Annabeth non continuare a pensare allo stress del tribunale, ma al suo fianco c'è Jack (Christian Kane), un marito solido e premuroso che sa comprenderla anche quando il lavoro rischia di invadere la loro vita privata.
La serie è ambientata a Indianapolis e punta a smascherare le apparenze della tranquilla vita cittadina dimostrando che proprio tra i quartieri residenziali più calmi e tranquilli spesso si celano i crimini più efferati.
Creata da Jim Leonard e prodotta da Jerry Bruckheimer "Close to home" ha debuttato sugli schermi americani nell'ottobre 2005 ed è stata premiata con l'Image Award nel 2007 vinto da Kimberly Elise come miglior attrice di un "drama".

Cast
Jennifer Finnigan - Annabeth Chase
Kimberly Elise - Maureen Scofield
John Carroll Lynch - Steve Sharpe
Christian Kane - Jack Chase
Barry Shabaka Henley - Detective Lou Drummer
Jon Ligget - Procuratore Distrettuale

Dal sito di Raidue
dudley starks
00venerdì 15 giugno 2007 11:22
Questo invece è un vecchio articolo di Telefilm Magazine che parla della serie.

Una bionda per avvocato (del 31/03/2007)

Rai Due mostra di non temere nessuno sul fronte polizieschi & co e rinforza la sua offerta con le vicende di ordinaria criminalità di “Close to Home”. Un telefilm nuovo di zecca dove incontreremo un'affascinante e capace avvocato e rivedremo un indimenticabile protagonista delle serie tv.

di Giorgio Baracco

Belle, bionde e, almeno in parte, dure come l'acciaio! Questo potrebbe essere in breve l'identikit delle protagoniste del sabato sera di Rai Due che da questo mese di aprile affianca alle indagini, spesso cupe e scabrose della detective Lilly Rush (l'attrice Kathryn Morris) di Cold Case, quelle della procuratrice Annabelle Chase di Close to Home. Se non avete mai sentito Close to Home, non c'è da stupirsi, visto che si tratta di una primissima visione a stelle e strisce che ha fatto il suo esordio nell'ottobre 2005 sugli schermi di CBS prodotta dal grande Jerry Bruckheimer (il deus ex machina dei vari C.S.I. sul piccolo schermo e di blockbuster come Top Gun e I Pirati dei Caraibi al cinema).
Ma di cosa parla Close to Home? Si tratta a tutti gli effetti di una solida serie legal dove la protagonista è, appunto, Annabelle Chase, una giovane neo mamma (l'attrice Jennifer Finnigan volto noto agli aficionados di Beautiful per aver interpretato per anni Bridget Forrester), che ai doveri professionali accompagna i doveri domestici di buona madre e buona moglie. O almeno tenta di farlo. Lo farebbe certamente meglio se non dovesse indagare, per esempio, su un duplice caso di omicidio a prima vista travisato da semplice goliardata da teenager con il consueto corollario di pasticche e droga di varia natura. Ma si sa il lavoro è lavoro e sotto l'attenta guida del procuratore capo ed accompagnata da un'ambiziosa e gelida collega, Maureen, la nostra non si tira certo indietro, lasciando alla madre di lei (una queen drama ipocondriaca per usare le parole della figlia) il compito di accompagnare il suo pargolo dal pediatra. Ma non lasciatevi ingannare.
Il cuore, il focus della serie rimane il tribunale e l'ufficio del procuratore dove si studiano le migliori strategie per mettere al gabbio i criminali, dove si discutono, si sviscerano i pro e i contro delle varie opzioni e dove si passa al setaccio il materiale probatorio comunque e dovunque raccolto. Ad aggiungere poi un po' di pepe ad un plot solido ma tutt'altro che innovativo c'è anche il fatto che i crimini di cui si occupa la dolce Annabelle non sono opera di criminali efferati o rifiuti della società, ma avvengono in contesti e ad opera di soggetti apparentemente al di sopra di ogni sospetto: avvengono cioè tra le case, tra le mura della middleclass bianca e benestante, in quella suburbia che le casalinghe disperate di Wisteria Lane, nel modo che ben conosciamo, ci hanno insegnato essere un qualcosa di ben diverso da quello che sembra... Da qui il titolo della serie che nient'altro significa che “vicino a casa”.

Non è finita qui...

Se a questo punto pensate di non esservi imbattuti nella serie più sorprendente ed originale degli ultimi anni, beh non avete tutti i torti. Non che sia poi tanto male, anzi tutt'altro, ma di certo in un panorama telefilmico sempre più competitivo e sempre più attento alle novità Close to Home sembra arrancare. Lo devono aver pensato gli stessi produttori della serie che, ad un certo punto, hanno deciso di dare una svolta ad una narrazione che rischiava di accartocciarsi su stessa. Una svolta che toccherà profondamente la vita di Annabelle sconvolgendo il suo tranquillo (si fa per dire..) tran tran. Una svolta di cui non vogliamo e non possiamo dirvi di più (se no ci dite che spoileriamo!), ma che segnerà un punto di non ritorno nel telefilm. E non è finita qui.
Se è vero che per fare un buon telefilm è necessaria, anzi indispensabile, una buona storia è altrettanto vero che un buon interprete riesce sempre a fare la differenza e magari a trasformare ciò che è semplicemente discreto in qualcosa di decisamente buono. Certo, l'attore in questione dovrebbe essere un qualcuno con una forte personalità, qualcuno con una certa esperienza nel settore e che, vera e propria ciliegina sulla torta, possa già vantare di per sé una nutrita schiera di fan... Qualcuno come David James Elliot per esempio. Sì proprio l'ex Harmon di JAG sul finire della prima stagione entrerà nel cast di Close to Home nei panni di un ambizioso e per certi versi spregiudicato procuratore di nome James Conlon. Si tratta, notate bene, del ritorno ufficiale di Elliot alle serie tv dopo il decennale impegno presso i marines e nei pressi (come dargli torto!) della bella Mac. Un impegno che lo vedrà ancora una volta nei panni di un avvocato dunque, anche se calato in un contesto e in un ambiente lontano anni luce da JAG.

A precisa domanda sul motivo per cui abbia scelto proprio Close to Home (visto che le offerte di certo non gli mancavano) per tornare alla tv, il bel James ha risposto che quello che lo ha interessato nel progetto era il ruolo ed il peso dei personaggi all'interno della storia. Una risposta che lascia supporre che puntata dopo puntata scopriremo sempre più del vissuto dei diversi protagonisti, che potrebbero non mancare le storyline orizzontali e che magari potrebbe nascere qualcosa di più di una semplice stima professionale tra James e Annabelle. Troppo banale? Chi ha detto che per fare buoni telefilm bisogna essere per forza originali?

PS: io ho visto le prime due puntate andate in onda lunedi scorso è le ho trovate molto interessanti.
Confesso però di avere un debole per i legal-thriller... [SM=x74894]
Juan Galvez
00venerdì 15 giugno 2007 11:32
Re:
Onestamente mi è sembrato un prodotto seriale standard. Professionale, curato, ma privo di attrattive.

Però siamo in estate... ;-)

V.
Guglie
00venerdì 15 giugno 2007 12:48
Visto le prime puntate...un po' distratto in quanto avevo la TV accesa mentre disegnavo una tavola comunque...

OT: Mi sembra di capire che la serie si svolge ad Indianapolis...Mid West, ridente cittadina che ha accolto il Guglie nel 98 e per la quale il Guglie lavora tutti i giorni...Visto che lavora per una delle industrie maggiodi di questa citta' :-)

sembra voglia giocare su questa nuova prospettiva della vita e del lavoro, ma sopratutto delle priorita' in genere della neo-mamma...secondo me potrebbero spostare il focus ed abbracciare la "diversity" a tutto campo anche visto le innumerevoli campagne che si stanno facendo in america e non solo
Juan Galvez
00venerdì 15 giugno 2007 13:20
Re:

Scritto da: Guglie 15/06/2007 12.48

sembra voglia giocare su questa nuova prospettiva della vita e del lavoro, ma sopratutto delle priorita' in genere della neo-mamma...

Un Medium senza superpoteri? :-P

V.
Guglie
00martedì 10 luglio 2007 14:26
Visto il secondo episodio trasmesso ieri sera...ma come fanno a succedere tutte quelle cose ad Indianapolis???! [SM=x74897]

Scherzi a parte l'inizio, come altri inizi che ho visto della stessa serie, e' niente male...giocato bene sul "tutto perfetto e politically correct" di un posto come il Mid West e la tragica crudezza della violenza e del rosso del sangue.

Poi pero' quello che mi convince poco e' la figura della protagonista...non un cedimento vero...tutto anche il dolore e' patinato...bho voi che ne dite?
Juan Galvez
00martedì 10 luglio 2007 16:49
Re:

Scritto da: Guglie 10/07/2007 14.26
Visto il secondo episodio trasmesso ieri sera...ma come fanno a succedere tutte quelle cose ad Indianapolis???! [SM=x74897]

Scherzi a parte l'inizio, come altri inizi che ho visto della stessa serie, e' niente male...giocato bene sul "tutto perfetto e politically correct" di un posto come il Mid West e la tragica crudezza della violenza e del rosso del sangue.

Poi pero' quello che mi convince poco e' la figura della protagonista...non un cedimento vero...tutto anche il dolore e' patinato...bho voi che ne dite?

Serie estivissima. Poi io già reggo poco i polizieschi...

... con le dovute eccezioni.

(non CSI)

V.
John Koenig
00martedì 10 luglio 2007 18:07
Re:

Scritto da: Guglie 10/07/2007 14.26

Poi pero' quello che mi convince poco e' la figura della protagonista...non un cedimento vero...tutto anche il dolore e' patinato...bho voi che ne dite?


Quello che mi convince poco è che questa oltre a essere giovane, gnocca, in carriera, madre e moglie modello, è anche simpatica e brava. Insomma, ma un difetto ce lo potrà avere o no? [SM=x74933]
Per il resto, per quel poco che ho visto, non mi appassiona più di tanto la procedura giudiziaria: il colpevole si sa già dall'inizio, e tutto l'episodio riguarda il modo in cui condannarlo. Un po' noioso
dudley starks
00venerdì 13 luglio 2007 08:56
Re: Re:

Scritto da: John Koenig 10/07/2007 18.07

Quello che mi convince poco è che questa oltre a essere giovane, gnocca, in carriera, madre e moglie modello, è anche simpatica e brava. Insomma, ma un difetto ce lo potrà avere o no? [SM=x74933]



Beh...un difetto c’è.
Era nel cast di Beautiful. [SM=x74933]

A parte gli scherzi, io continuo a vederlo con piacere e confermo che tra le recenti serie trasmesse in tv è la migliore (almeno secondo me).


[Modificato da dudley starks 13/07/2007 8.57]

Guglie
00martedì 21 agosto 2007 13:01
Le ultime puntate mi hanno preso, mi sembra che ci sia un netto miglioramento dagli inizi, la recitazione e' migliorata e le storie anche. Le due puntate di ieri mi sono piaciute molto. la protagonista sta clmando il distacco fra la sua vita perfetta ed il dolore che affronta sul lavoro
Juan Galvez
00martedì 21 agosto 2007 13:31
Re:
Guglie, 21/08/2007 13.01:

Le ultime puntate mi hanno preso, mi sembra che ci sia un netto miglioramento dagli inizi, la recitazione e' migliorata e le storie anche. Le due puntate di ieri mi sono piaciute molto. la protagonista sta clmando il distacco fra la sua vita perfetta ed il dolore che affronta sul lavoro



Sono d'accordo, le ultime settimane hanno portato un netto innalzamento del livello della serie e soprattutto delle storie.

V.
dudley starks
00martedì 21 agosto 2007 17:36
Ieri sera intanto si è conclusa la prima stagione...e si è chiusa con un bel botto.
Sinceramente non ho particolarmente apprezzato il finale drammatico, mi è sembrata una soluzione un pò tirata via e del tutto gratuita.
Tuttavia confermo che tra le recenti serie Tv (almeno ta quelle che vedo io) Close to home è una delle migliori.

Peccato che siano solo due stagioni. [SM=x74955]
Juan Galvez
00martedì 21 agosto 2007 19:25
Re:
Non scordiamoci che una serie vive anche in rapporto agli impegni dei suoi interpreti: basta che il tipo che faceva il marito di Annabeth sia impegnato in qualche altra cosa e gli autori hanno dovuto farlo fuori.

V.


Guglie
00venerdì 24 agosto 2007 09:43
Sono d'accordo che il finale e' forse un po' troppo volutamente "col botto", ma e' in linea con la piega che la serie ha finalmente preso.

La protagonista degli inizi si confrontava con un lavoro spietato (nel sendo che la portava a vedere tutte le pieghe della relta'), ma questo non toccava mai la perfezione del suo mondo a casa: un marito "perfetto", una figlia in salute e bellissima, una bella casa, nessuno screzio se lei tornava tardi ecc.. ecc..

Invece poco a poco si e' trovata a non poter piu' arginare la realta'...il dolore di quello che vedeva la seguiva e si insinuava nella sua perfezione...il marito si incominciava a lamentare che lavorasse troppo, che non aveva tempo o voglia di fare l'amore...fino alla fine (forse troppo con il botto). Avevo sottovalutato la serie adesso sono curioso di vedere (se mai verra' trasmessa) la seconda stagione
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